A distanza di quasi venti anni dalla sua inaugurazione quale sede della collezione permanente della Galleria d’Arte Moderna di Spoleto, intitolata alla figura del funzionario, curatore e storico dell’arte Giovanni Carandente (1920-2009), Palazzo Collicola apre un nuovo capitolo sotto la direzione del critico d’arte
Marco Tonelli.
La collezione è stata completamente ripensata, trasportata al secondo piano del palazzo e riallestita secondo un nuovo criterio museale, arricchito di apparati didattici e opere.
Nucleo di partenza della collezione sarà la forte presenza dell’arte moderna nella città di Spoleto, a cui sono state dedicate alcune sale tematiche, a partire da quella sulla mostra del 1962 Sculture in città (a cui presero parte i più importanti scultori dell’epoca), passando per le varie edizioni del Premio Spoleto (1953-1968), tra cui figurano opere di Pascali, Ceroli, Uncini, Moreni, Turcato, Morlotti, Vacchi, oltreal Gruppo dei 6.
Consistente è la presenza di sculture e disegni di Leoncillo, che era nato proprio a Spoleto nel 1915 e di cui si conservano in collezione circa 30 opere, dal periodo iniziale a quello naturalistico, neocubista e soprattutto informale, con emblematiche opere tra cui Affinità patetiche, Pietà o Corpo dolente allestite nella lunga e luminosa galleria del secondo piano del Palazzo.
Il
percorso, scandito per sale destinate ad essere periodicamente ruotate, presenta inoltre sezioni dedicate al gruppo Forma 1 o alla Scuola di San Lorenzo, all’arte astratta (da Melotti, a Biggi, a Verna, a Bendini fino ad Asdrubali), alla figurazione (tra cui Ontani, Di Stasio, Barni), con particolare attenzione ad opere di scultori moderni come Caro, Chadwick, Arnaldo e Giò Pomodoro, Franchina, Cuschera.
Importante anche la presenza di opere di artisti concettuali come Dibbets, Mochetti, Patella, Garutti e soprattutto di Sol Lewitt, che proprio a Spoleto aveva casa e che a Palazzo Collicola nel 2000 ha realizzato lo spettacolare walldrawing Band of color n.951.
Ad Alexander Calder (presente con mobiles, sculture in filo di ferro e gouache) e a Beverly Pepper, alla luce soprattutto del loro rapporto con Carandente (alla cui donazione si deve tra l’altro buona parte della collezione, oltre naturalmente alle acquisizioni del Premio Spoleto, lasciti di artisti e di privati), sono dedicate delle sezioni a parte, che emblematicamente aprono e chiudono il percorso espositivo.
Con l’occasione del riallestimento la collezione è stata arricchita di
nuove opere, tra cui Gianni Asdrubali, Gastone Biggi, Stefano Di Stasio, Paola Gandolfi, Leoncillo, Francesco Lo Savio, Afranio Metelli, Nunzio, Pizzi Cannella, Francesco Somaini.
Le tre sale più interne della Galleria sono infine dedicate a disegni e opere grafiche di Leoncillo e Burri, di artisti italiani (tra cui Guttuso, Melotti, Raphael, Lo Savio, Gnoli, Accardi, Capogrossi) e di artisti stranieri (tra i quali David Smith, Chillida, Scarpitta, Moore, Chadwick).
Importante è infine il nucleo di circa 100 fotografie di Ugo Mulas scattate nel 1962 durante la mostra Sculture nella città, lavori che per la delicatezza dei supporti verranno esposti secondo rotazioni periodiche.
Leggi il comunicato completoa cura di
Marco TonelliDirettore artistico di Palazzo Collicola