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Quando l’architettura ed il design incontrano l’alta velocità e lo sport: Carlo Mollino.
02/07/2021

Quando l’architettura ed il design incontrano l’alta velocità e lo sport: Carlo Mollino.

di Giulia De Sanctis

Di natura poliedrica, Carlo Mollino è stato architetto, artista, designer e fotografo della Torino industriale degli anni ‘50 e, appassionato di motori e sport invernali, ha fatto collimare tutte le sue passioni nella sua poetica creativa.
“L’architetto, oltreché un poeta e matematico, dev’essere anche un meccanico, ragioniere, avvocato, becero, maestro di belle maniere, ingoiatore di rospi e charmeur, danzatore con vecchia signora, incantatore di serpenti; pena la morte se rifiuta”, dichiarò l’architetto torinese Carlo Mollino in un articolo di “Domus” del 1950, dimostrando la sua eclettica personalità. Figlio del noto ingegnere Eugenio Mollino, adottò l’architettura come elemento fondamentale nella costruzione del suo personaggio senza etichette che rappresentano a pieno le sue sfaccettature. Amava definirsi come architettoautentico”, con uno stile del tutto personale in un’epoca in cui il Modernismo incontra il Surrealismo. I suoi progetti architettonici, molti dei quali nati dall’impegno in numerosi concorsi, si compirono principalmente in Piemonte e a Torino, tra i quali si annoverano l’Auditorium della Rai insieme a Morbelli, il nuovo Teatro Regio - ricostruito dopo l’incendio del 1936 - e il palazzo della Camera di Commercio di Torino in Via San Francesco da Paola. In qualità di progettista d’interni e designer dagli anni ‘40, Mollino crea spesso prodotti in pezzi unici o in serie limitate attingendo dalle sue passioni come lo sci e l’aviazione: dalle curve sinuose che ricordano le sue care piste innevate e automobilistiche e nei quali si ritrovano elementi di ingegneria aeronautica,come nei giunti metallici presenti in diverse sue creazioni. Avviene quindi una fusione tra le tecniche costruttive artigiane e la sperimentazione di nuovi materiali e tecnologie: in particolare la tecnica della curvatura ‘a freddo’ del legno compensato, renderà celebri negli anni ‘50 le sue poltrone, sedie e tavoli. Mollino, profondamente affascinato dalla natura, ne ripropose nelle sue creazioni, mescolando e rielaborando elementi del Modernismo, Art Nouveau, Surrealismo, Barocco e Rococò.
Negli ultimi giorni del mese di giugno, la nota casa d’aste genovese Wennenes ha celebrato la personalità dell’architetto torinese attraverso il top lot dell’asta dedicata al Design (29-30 giugno): una lampada a sospensione in ottone e alluminio verniciato datata 1953 offerta in catalogo per 80.000 - 100.000 €.


Carlo Mollino, Lampada a sospensione. Wannenes Art Auctions

“Mollino conosceva il mestiere ed era sempre alla ricerca di innovazione tecnologica, mettendo in gioco cultura, sensibilità, emozioni, ideali e l’attrazione verso il “simbolo”, quello che ha caratterizzato il “modo” ardito della sua espressione artistica”; attraverso la testimonianza di Piercarlo Jorio, uno dei suoi allievi, abbiamo un’immagine vivida dell’architetto che ha lasciato un segno importante nell’immaginario collettivo e nello stile dell’Italia postbellica.




Dopo aver conseguito il diploma di liceo linguistico, l’amore per l’arte ha portato Giulia De Sanctis (Torino, 1998) a laurearsi in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Ha collaborato con gallerie d’arte torinesi come assistente, occupandosi della catalogazione delle opere, di allestimento delle mostre e dell’ufficio stampa. Collabora attivamente con diverse riviste e testate web del settore artistico.

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