“L’architetto, oltreché un poeta e matematico, dev’essere anche un meccanico, ragioniere, avvocato, becero, maestro di belle maniere, ingoiatore di rospi e charmeur, danzatore con vecchia signora, incantatore di serpenti; pena la morte se rifiuta”, dichiarò l’architetto torinese
Carlo Mollino in un articolo di “Domus” del 1950, dimostrando la sua eclettica personalità.
Figlio del noto
ingegnere Eugenio Mollino, adottò l’
architettura come
elemento fondamentale nella
costruzione del suo personaggio senza etichette che rappresentano a pieno le sue sfaccettature. Amava definirsi come
architetto “
autentico”, con uno stile del tutto personale in un’epoca in cui il Modernismo incontra il Surrealismo. I
suoi progetti architettonici, molti dei quali nati dall’impegno in numerosi concorsi, si compirono principalmente in Piemonte e a Torino, tra i quali si annoverano
l’Auditorium della
Rai insieme a Morbelli, il
nuovo Teatro Regio - ricostruito dopo l’incendio del 1936 - e il
palazzo della
Camera di Commercio di Torino in Via San Francesco da Paola. In qualità di
progettista d’interni e designer dagli anni ‘40,
Mollino crea spesso prodotti in pezzi unici o in serie limitate attingendo dalle sue passioni come lo sci e l’aviazione: dalle curve sinuose che ricordano le sue care piste innevate e automobilistiche e nei quali si ritrovano elementi di ingegneria aeronautica,come nei giunti metallici presenti in diverse sue creazioni. Avviene quindi una
fusione t
ra le tecniche costruttive artigiane e la sperimentazione di nuovi materiali e tecnologie: in particolare la tecnica della curvatura ‘a freddo’ del legno compensato, renderà celebri negli anni ‘50 le sue poltrone, sedie e tavoli. Mollino, profondamente affascinato dalla natura, ne ripropose nelle sue creazioni, mescolando e rielaborando elementi del Modernismo, Art Nouveau, Surrealismo, Barocco e Rococò.
Negli ultimi giorni del mese di giugno, la nota casa d’aste genovese
Wennenes ha celebrato la personalità dell’architetto torinese attraverso il top lot dell’asta dedicata al Design (29-30 giugno): una lampada a sospensione in ottone e alluminio verniciato datata 1953 offerta in catalogo per 80.000 - 100.000 €.
Carlo Mollino, Lampada a sospensione. Wannenes Art Auctions“Mollino conosceva il mestiere ed era sempre alla ricerca di innovazione tecnologica, mettendo in gioco cultura, sensibilità, emozioni, ideali e l’attrazione verso il “simbolo”, quello che ha caratterizzato il “modo” ardito della sua espressione artistica”; attraverso la testimonianza di Piercarlo Jorio, uno dei suoi allievi, abbiamo un’immagine vivida dell’architetto che ha lasciato un segno importante nell’immaginario collettivo e nello stile dell’Italia postbellica.