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L’ “Arc de Triomphe empaqueté”, l’opera postuma di Christo a Parigi
20/09/2021

L’ “Arc de Triomphe empaqueté”, l’opera postuma di Christo a Parigi

di Giulia De Sanctis

Inaugurato il 18 settembre 2021 e visibile fino al 3 ottobre 2021 accedendo alla terrazza del monumento, l’ “Arc de Triomphe empaqueté” è l’opera postuma degli artisti Christo e Jeanne-Claude, recentemente scomparsi e che hanno segnato la storia dell’arte contemporanea. E’ uno dei progetti più noti e scenografici di Christo, padre indiscusso della Land Art e l’“impacchettamento” di architetture e monumenti iconici è la sua cifra stilistica. Ricoperto da 25.000 metri quadrati di tessuto riciclabile in polypropylene argentato - blu e 3000 metri di corde riciclabili rosse, i lavori di preparazione dell’Arc de Triomphe sono iniziati a luglio con il montaggio delle impalcature da cui, domenica 12 settembre, sono stati srotolati i primi drappi di polypropylene che cingono l’Arco napoleonico. Come dettano le intenzioni dell’artista, il visitatore potrà interagire con il tessuto scintillante che ricopre tutto l’Arco, toccarlo ma anche calpestarlo. L’idea del progetto nacque nei primi anni ‘60 quando sia Christo che la moglie Jeanne Claude vivevano a Parigi e solamente nel 2019 l’artista, poco prima di morire, era riuscito ad ottenere l’autorizzazione per la copertura dell’Arc de Triomphe e avrebbe voluto “firmare” a Parigi il suo ultimo lavoro, dopo l’atto radicale del 1985 quando imballò il Pont-Neuf sulla Senna.

L’Arc de Triomphe impacchettato è “come un oggetto vivente che si animerà nel vento riflettendo la luce. Le pieghe si muoveranno, la superficie del monumento diventerà sensuale” spiegò Christo presentando il progetto. “Voleva completare questo progetto. Ci ha fatto promettere che lo avremmo fatto” dichiara il nipote dell'artista Vladimir Yavachev, nonché curatore dell’allestimento. Il progetto da 14 milioni di euro è finanziato attraverso la vendita degli studi preparatori, dei disegni, dei modelli in scala e di altri lavori di Christo e l’installazione era prevista per lo scorso autunno ma è stata ritardata dalla pandemia da Covid-19.




Dopo aver conseguito il diploma di liceo linguistico, l’amore per l’arte ha portato Giulia De Sanctis (Torino, 1998) a laurearsi in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Ha collaborato con gallerie d’arte torinesi come assistente, occupandosi della catalogazione delle opere, di allestimento delle mostre e dell’ufficio stampa. Collabora attivamente con diverse riviste e testate web del settore artistico.

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