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Ascoltare l’arte e le sue vibrazioni. Intervista ad Adriana Bencivinni.
17/11/2021

Ascoltare l’arte e le sue vibrazioni. Intervista ad Adriana Bencivinni.


di Elisabetta Roncati

“Le condizioni per la creatività si devono intrecciare: bisogna concentrarsi. Accettare conflitti e tensioni. Rinascere ogni giorno. Provare un senso di sé.”
ERICH FROMM


Può un creativo operare in diversi ambiti?

Pittura, musica ed altre forme artistiche sono poi così distanti?

Assolutamente no, ed è quanto ci dimostra Adriana Bencivinni. Senza dubbio una forma espressiva può prevalere sulle altre, nel caso di Adriana la pittura, ma il gesto creativo si lega in maniera indissolubile ad altre pratiche, ad esempio quelle sonore.
L’artista svizzera, di origini italiane, crea composizioni per pianoforte e le partiture accompagnano poi il suo processo pittorico. Osservare i suoi quadri è il modo migliore per entrare in contatto con la sua poetica e la sua persona, come ci rivela lei stessa nelle prossime righe.


E.R. Chi è Adriana Bencivinni e come si è avvicinata all’arte? Raccontaci un po’ di te e del tuo percorso

A.B. Sono nata a Zurigo nel 1971 e sono cresciuta nel cantone omonimo. Sin da bambina amavo disegnare e dipingere, amavo la musica e prendevo lezioni di pianoforte. Dopo molti anni dedicati all’attività di gestione delle risorse umane, ho vissuto un periodo di accresciuta inquietudine interiore. Ho gradualmente realizzato di aver completamente dimenticato me stessa. Le domande: "Chi sono?", "Cosa voglio?" da allora mi accompagnano costantemente.
Ho iniziato a dipingere proprio durante questa difficile fase emotiva (che persiste fino ad oggi tra alti e bassi), poiché era l’unica cosa che riusciva a motivarmi e infondermi nuova energia. Da allora ho lasciato campo libero alla mia ispirazione artistica e sono ulteriormente maturata. La realizzazione del manufatto d’arte mi dà l'opportunità di ricaricare le batterie, concentrarmi sull'io interiore e il processo artistico. Esporre me stessa con la mia arte e condividere questo processo non è sempre facile, ma lo riconosco come il modo giusto per intraprendere una trasformazione interiore ed esteriore.



E.R. Forse il metodo migliore per conoscere il tuo mondo interiore è ammirare le tue opere. Corretto?

A.B. Le mie opere d'arte mostrano certamente una parte del mio mondo interiore. I dipinti riflettono il mio desiderio di armonia, libertà e l'attrazione che ho per i colori.
Mi ispiro alla natura, specialmente ai mari, alle montagne e al mondo sottomarino. Cerco di portare nell'immagine un'energia che possa essere percepita. Ma questa è solo una parte del mio mondo interiore. Riesco ad esprimere meglio il lato malinconico componendo musica.







E.R. Per creare i tuoi quadri utilizzi colori acrilici mixati con paste, sabbia, polvere di marmo, e molteplici altri elementi. Le tecniche impiegate sono molto varie: dalla colata alla spatola. Dove hai imparato a padroneggiare una così ricca varietà di mezzi espressivi?

A.B. Non ho seguito nessun corso: inizialmente mi sono avventurata in completa autonomia, lasciando molto spazio all’improvvisazione. Successivamente mi sono documentata sulle varie possibilità attraverso internet, libri e visitando negozi specializzati, sperimentando molto in prima persona. Il più delle volte non mi attengo ai metodi classici, ma provo altre miscele osservando il risultato. Ci sono comunque ancora varie metodiche che desidero esplorare. Questo è uno dei motivi per cui amo l’arte astratta, ti dà l’opportunità di creare in modo intuitivo e con immensa libertà d’espressione.


E.R. Le cromie che utilizzi virano di solito all’azzurro, al verde, al bianco. Colori pastello che molto spesso si abbinano a titoli (“Sealife”, “Korallenmeer”, “Rosa Sand”, “Coral Bay”) che ricordano vaste distese d’acqua: mari ed oceani. Da cosa derivano queste scelte?

A.B. Sono sempre stata molto attratta dal mare, dalla sua vastità, dalla sensazione di libertà e di infinito. Sono particolarmente catturata dalle barriere coralline, sia sull'Oceano Indiano che sul Mar Rosso. Quando ho la possibilità di praticare snorkeling sulla barriera sento una profonda connessione con questo mondo sottomarino e con questa immensa varietà di coralli e creature acquatiche colorate. Ti immergi in un altro mondo.






E.R. Il rapporto tra arte e musica è fondamentale nel tuo percorso. Componi partiture per pianoforte e le sinfonie accompagnano il processo pittorico. In che modo i due mondi creativi si legano e che significato hanno per te?

A.B. Ho iniziato a comporre musica con il pianoforte quando ero un’adolescente. Ho capito presto che per me imparare ad orecchio era piu facile che attraverso gli spartiti. Dopo 4 anni di lezioni di pianoforte ho interrotto e per un certo periodo non ho quasi più suonato. Circa 20 anni fa ho ripreso a comporre, non palesando, ma tenendo segreto al mondo esterno questo ritorno alla musica. Solo dopo aver intrapreso il percorso di trasformazione, che menzionavo all’inizio, ho cominciato a condividere un pò della mia musica con le persone intorno a me e ad ascoltare le registrazioni mentre dipingevo. Questo mi ha permesso di esprimere i sentimenti ancora più intensamente su carta o tela.
Entrambi i mondi creativi, quello musicale e quello pittorico, sono interconnessi tra loro, essendo vibrazioni che sento sgorgare da dentro. Sono una parte di me e non potrei rinunciare all'una o all'altra. Rappresentano ambedue il mio linguaggio per esprimere il mio essere, la mia voce interiore.



E.R. Ci descrivi una delle tue opere, esposta sulla piattaforma Artsail, che meglio riflette la tua poetica e stile?

A.B. Il dipinto "CORAL BAY" riflette estesamente la mia poetica. Nascosti nel profondo sono presenti questi elementi colorati. Allo stesso tempo vi è calma e armonia come nel blu dell'acqua: una sorta di miscela tra il fascino della natura e l'energia della vita, risuonandovi contemporaneamente un po' di malinconia. Nello stile, benché astratto, si riconosce un mondo immerso in una pervasiva acquaticità.





E.R. Puoi anticiparci alcuni dei tuoi progetti futuri?


A.B. Vorrei ricimentarmi nella scultura. L'anno scorso ho avuto l'opportunità di lavorare con la pietra ollare. La scultura "Herz" è il risultato di un intenso lavoro, anche interiore. Ho inoltre alcune idee su come presentare le opere in una mostra in connessione con la mia musica. Sarà tuttavia necessario ancora tanto lavoro preliminare.





Genovese di nascita, milanese d’adozione, Elisabetta Roncati ha deciso di unire formazione universitaria economica/manageriale e passione per la cultura con un unico obbiettivo: avvicinare le persone all’arte in maniera chiara, facilmente comprensibile e professionale. Interessata ad ogni forma di espressione artistica e culturale, contemporanea e non, ha tre grandi passioni: l’arte tessile, l’arte africana e l’arte islamica.
Consulente in ambito arte, crede fermamente che la cultura abbia il potere di travalicare i confini delle singole nazioni, creando una comunità globale di appassionati e professionisti.
Nel 2018 ha fondato il marchio registrato Art Nomade Milan, con cui si occupa di divulgazione digitale sui principali social media.
Perché, “L’arte è un incidente dal quale non si esce mai illesi” (Leo Longanesi).

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