ArtSail loading icon...
L'arte come cura contro le convenzioni sociali: Niki de Saint Phalle
30/08/2021

L'arte come cura contro le convenzioni sociali: Niki de Saint Phalle

di Giulia De Sanctis

Mitologia, violenza, inquietudini private e sociali, sono questi i principali temi della poetica artistica di Niki de Saint Phalle, un genio creativo e anticonformista. Francese, nasce in una famiglia di banchieri, trascorre l’infanzia a New York per poi tornare in Europa, poco più che ventenne, innamorandosi dei capolavori dei musei francesi e spagnoli, in particolare delle opere di Antoni Gaudì. Colpita da un esaurimento nervoso la giovanissima Niki comprende il valore terapeutico della pittura, una cura contro le convenzioni sociali, un mezzo per esprimere la propria irrequietezza interiore: da questo momento l’artista si dedica completamente all’arte. Negli anni Sessanta Niki inizia ad esplorare nuovi linguaggi artistici, finendo per definire la gamma iconografica dei suoi temi e diventando celebre grazie ai Tiri: una serie di azioni durante le quali il pubblico o l’artista stessa sparano con una carabina su dei rilievi di gesso facendo esplodere sacchetti di colore. Sull’onda del movimento femminista, la talentuosa artista esplora le modalità di rappresentazione dell’universo femminile realizzando sculture policrome, di grandi dimensioni e formose, le Nanas. Fondamentale per l’artista la collaborazione con lo scultore Jean Tinguely, conosciuto con il suo avvicinamento al movimento del Nouveau Réalisme e che sposa nel 1971, con il quale crea opere eccezionali ed originali come la fontana Stravinsky di Parigi e il Giardino dei Tarocchi di Capalbio, in provincia di Grosseto.


La realizzazione del Giardino ha richiesto 17 anni e rappresenta le 22 carte degli Arcani Maggiori dei Tarocchi in ciclopiche sculture alte 12/15 metri, ricoperte di mosaici in specchio, vetro pregiato e ceramiche; alcune opere sono state realizzate da altri artisti, come le panche in ceramica poste all’esterno del giardino, le sedie in ferro e ceramica dentro l’imperatrice e l’arredamento della biglietteria. Gli affreschi all’interno del mago sono del pittore Alan Davie, la scultura posta dentro la sacerdotessa è di Marina Karella, mentre la costruzione della biglietteria era stata affidata all'architetto Mario Botta. Donna e artista, coinvolta in un percorso di crescita profondo e allo stesso tempo complesso, Niki De Saint Phalle ha sempre mantenuto un legame speciale con il mondo dell’infanzia, cercando di divertire e coinvolgere i bambini con le sue opere. Questa sua sensibilità la rende, agli occhi dei più, un’artista con un’anima poliedrica combattuta tra il suo essere bambina e il suo essere donna.




Dopo aver conseguito il diploma di liceo linguistico, l’amore per l’arte ha portato Giulia De Sanctis (Torino, 1998) a laurearsi in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Ha collaborato con gallerie d’arte torinesi come assistente, occupandosi della catalogazione delle opere, di allestimento delle mostre e dell’ufficio stampa. Collabora attivamente con diverse riviste e testate web del settore artistico.

Share

Cookie

Questo sito web utilizza cookie di terze parti

X
Questo sito utilizza cookie tecnici anonimi per garantire la navigazione e cookie di terze parti per monitorare il traffico e per offrire servizi aggiuntivi come ad esempio la visualizzazione di video o di sistemi di messaggistica. Senza i cookie di terze parti alcune pagine potrebbero non funzionare correttamente. I cookie di terze parti possono tracciare la tua attività e verranno installati solamente cliccando sul pulsante "Accetta tutti i cookie". Puoi cambiare idea in ogni momento cliccando sul link "Cookie" presente in ogni pagina in basso a sinistra. Cliccando su uno dei due pulsanti dichiari di aver preso visione dell'informativa sulla privacy e di accettarne le condizioni.
MAGGIORI INFORMAZIONI