Mitologia, violenza, inquietudini private e sociali, sono questi i principali temi della
poetica artistica di
Niki de Saint Phalle, un genio creativo e anticonformista. Francese, nasce in una famiglia di banchieri, trascorre l’infanzia a New York per poi tornare in Europa, poco più che ventenne, innamorandosi dei capolavori dei musei francesi e spagnoli, in particolare delle opere di Antoni Gaudì. Colpita da un esaurimento nervoso la giovanissima Niki comprende il valore terapeutico della pittura, una cura contro le convenzioni sociali, un mezzo per esprimere la propria irrequietezza interiore: da questo momento
l’artista si dedica completamente all’arte. Negli
anni Sessanta Niki inizia ad esplorare nuovi linguaggi artistici, finendo per definire la gamma iconografica dei suoi temi e diventando celebre grazie ai
Tiri: una serie di azioni durante le quali il pubblico o l’artista stessa sparano con una carabina su dei rilievi di gesso facendo esplodere sacchetti di colore. Sull’onda del movimento femminista, la talentuosa artista esplora le modalità di
rappresentazione dell’universo femminile realizzando
sculture policrome, di
grandi dimensioni e
formose, le
Nanas. Fondamentale per l’artista la collaborazione con lo scultore
Jean Tinguely, conosciuto con il suo avvicinamento al movimento del
Nouveau Réalisme e che sposa nel 1971, con il quale crea opere eccezionali ed originali come la
fontana Stravinsky di Parigi e il
Giardino dei Tarocchi di Capalbio, in provincia di Grosseto.
La realizzazione del Giardino ha richiesto 17 anni e rappresenta le
22 carte degli
Arcani Maggiori dei Tarocchi in ciclopiche sculture alte 12/15 metri, ricoperte di mosaici in
specchio,
vetro pregiato e
ceramiche; alcune opere sono state realizzate da altri artisti, come le panche in ceramica poste all’esterno del giardino, le sedie in ferro e ceramica dentro l’imperatrice e l’arredamento della biglietteria. Gli affreschi all’interno del mago sono del
pittore Alan Davie, la scultura posta dentro la sacerdotessa è di
Marina Karella, mentre la costruzione della biglietteria era stata affidata all'
architetto Mario Botta.
Donna e artista, coinvolta in un percorso di crescita profondo e allo stesso tempo complesso,
Niki De Saint Phalle ha sempre mantenuto un legame speciale con il mondo dell’infanzia, cercando di divertire e coinvolgere i bambini con le sue opere.
Questa sua sensibilità la rende, agli occhi dei più, un’artista con un’anima poliedrica combattuta tra il suo essere bambina e il suo essere donna.