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XIX Biennale Donna al PAC - Palazzo Massari di Ferrara. OUT OF TIME, Ripartire dalla natura
05/04/2022

XIX Biennale Donna al PAC - Palazzo Massari di Ferrara. OUT OF TIME, Ripartire dalla natura

Dal 27 marzo al 29 maggio 2022 il Pac - Palazzo Massari di ferrara ospita la XIX edizione della Biennale Donna.
Questa XIX edizione, curata da Silvia Cirelli e Catalina Golban, presenta la mostra OUT OF TIME. Ripartire dalla natura, mostra collettiva di cinque artiste donne internazionali: Mónica De Miranda (Portogallo/Angola, 1976), Christina Kubisch (Germania, 1948), Diana Lelonek (Polonia, 1988), Ragna Róbertsdóttir (Islanda, 1945) e Anaïs Tondeur (Francia, 1985).

OUT OF TIME, organizzata da UDI - Unione Donne in Italia e dalle Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Ferrara, illustra la necessità di ripensare le strutture radicate, riorganizzare le pratiche consolidate in ambito sociale ed economico e mostrare i legami con il dibattito ecologico in corso. Questa mostra è la chiara espressione di come l'arte affronti attraverso i propri mezzi e linguaggi le questioni del nostro tempo: tra queste vi è anche la questione ecologica. Le riflessioni su questa tematica rientrano quindi, attraverso strumenti e punti di vista differenti, all'interno di questa XIX edizione della Biennale Donna.

Le cinque artiste donne indagano l'interazione e la possibile alleanza tra gli esseri viventi del pianeta terra e lo fanno attraverso medium differenti tra loro: installazione, fotografia, video, scultura e altro.

La mostra si apre con l'opera dell'artista islandese Ragna Róbertsdóttir, artista minimalista. Le opere dell'artoista islandese si caratterizzano per l'utilizzo di materiali quali la lava, il vetro, la pietra pomice, l'ossidiana, le rocce vulcaniche e le conchiglie, e si caratterizzano per un'impronta espressiva che sfocia in un legame con il mondo naturale.


Ragna Róbertsdóttir, View, 2019. Courtesy Persons Projects.


L'artista francese Anaïs Tondeur utilizza invece un approccio differente alla tematica, in quanto traduce visivamente indagini scientifiche dedicate all'ambeinte e al pianeta che ha svolto con professionisti del settore.


Anaïs Tondeur in collaborazione con Jean-Marc Chomaz, Memory of the Ocean, 2015. Courtesy l’artista.

La mostra prosegue poi con il mondo visionario della portoghese di origini angoliane Mónica De Miranda. L'artista esplora l'evoluzione ambientale da un punto di vista antropologico. Nei suoi lavori De Miranda analizza le conseguenze tra stratificazione sociale e cambiamento dell'ecosistema, proponendo le cosiddette "geografie emozionali".


Mónica De Miranda, Under Water, 2020. Courtesy l’artista e Sabrina Amrani, Madrid.


La prevaricazione dell'uomo sull'ambiente tormna centrale nel lavoro di Diana Lelonek che propone soluzioni alternative di convinvenza e coesistenza tra il mondo naturale, l'ambiente, e la sfera umana.


Diana Lelonek, Seaberry Slagheap, 2018-22. Courtesy l’artista e lokal_30 gallery, Varsavia.


Chiude la XIX Biennale Donna al PAC - Palazzo Massari di Ferrara il lavoro di Christina Kubisch, una delle più importanti esponenti della sound art tedesca. Kubisch è riuscita a sfruttare l'esplorazione del potere del suono per creare "paesaggi acustici". Le sue polifoniche installazioni indagano l'inquinamento acustico silenzioso.


Christina Kubisch, Cloud, 2019. Le Havre, Le Tetris.

La mostra OUT OF TIME della XIX Biennale Donna unisce due tematiche di grande tendenza del momento: la questione ecologica e il maggior coinvolgimento delle artiste donne all'interno del panorama artistico internazionale e del mercato dell'arte. Negli ultimi anni questi due argomenti, uniti alla maggior attenzione verso gli artisti di colore, stanno dominando il settore artistico. Si potrebbe pensare che sia una tendenza, che sia "di moda" e si cerca quindi di sfruttare questo momento di grande attenzione verso queste tematiche per creare clickbait. Si può pensare che sia scorretto, sbagliato, che si stiano strumentalizzando tematiche importanti per generare audience, la verità, però, è che non importa il motivo per cui se ne parli, ma che se ne parli.
Redazione online

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