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Da Londra a Parigi all’insegna dell’arte contemporanea: FIAC 2021
20/10/2021

Da Londra a Parigi all’insegna dell’arte contemporanea: FIAC 2021


di Elisabetta Roncati

In questo autunno “caldo” per creatività e cultura non ci si ferma nemmeno un attimo: si sono appena spenti i riflettori su Frieze e Frieze Master che già in un’altra capitale europea arde il sacro fuoco dell’arte.
È il caso di Parigi, dove oggi si tiene il vernissage della 47esima Foire Internationale d’Art Contemporain, aperta fino a domenica. Per la prima edizione post pandemia si è oltretutto scelta una location d’eccezione: il Grand Palais Éphémère, un padiglione costruito nel 2020 dall’Architetto Jean-Michel Wilmotte per ospitare gli eventi di solito svolti nel Grand Palais, costruito per l’Esposizione Universale del 1900 ed oggi oggetto di restauro.
Insomma, l’ambiente è quello esclusivo di Champ-de-Mars, ai piedi della Tour Eiffel. Diecimila metri quadri ai quali l’ente fieristico ha deciso di aggiungere un ulteriore padiglione: la Galerie Eiffel. Non poteva essere altrimenti vista la partecipazione di ben 170 gallerie provenienti da 25 paesi.





L’esposizione fisica è comunque accompagnata da FIAC Online Viewing Room, seconda esperienza digitale dopo l’edizione della primavera scorsa (2-7 marzo 2021). Dunque chi non può volare a Parigi ha l’occasione di visitare virtualmente non solo le gallerie di Champ-de-Mars, ma anche ulteriori 43 operatori che espongono solo online. Eccellenti i nomi dei partecipanti: dall’italiano Massimo de Carlo a Gagosian, da Paula Cooper a Marian Goodman, da Hauser & Wirth a Nahmad Contemporary, oltre a David Zwiner, Perrotin e White Cube che assieme a molti altri costituiscono il “Secteur Général”.
Novità 2021 è l’entrata di ben 32 nuovi partecipanti proprio nell’ambito più consolidato. Per quanto concerne, invece, le gallerie emergenti se ne annoverano 10 che vanno a comporre il “Secteur Jeunes Galeries”. Tra queste anche la milanese Martina Simeti.





Visitando FIAC non si ammirano solo opere di arte moderna, contemporanea o i classici stand delle case editrici: anche il design fa la sua comparsa, seguendo la scia di una sorta di contaminazione che sta diventando sempre più frequente in seno alle grandi mostre mercato. Il “Secteur Design”, creato nel 2004 e re-introdotto nel 2017, conta cinque partecipanti.
Ritorna in grande stile anche il progetto “FIAC Hors les Murs”: un percorso di 25 grandi opere installate tra i Jardin des Tuileries, il Musée National Eugène Delacroix e Place Vendôme. Immancabile, inoltre, la serie di talk, iniziati già prima dell’apertura al pubblico dello spazio, con la conferenza dedicata al panorama artistico dell’Arabia Saudita.
Per quanto riguarda la partecipazione di gallerie italiane, oltre a quelle già menzionate, abbiamo la bresciana apalazzo, Alfonso Artiaco, Cardi, Continua, Raffaella Cortese, Mazzoleni, P420, la toscana SpazioA, Vistamare, Tornabuoni Art, ZERO. Saranno visitabili esclusivamente online anche A arte Invernizzi, Clima, Massimo Minini e Tucci Russo.
Come ogni fiera d’arte che si rispetti interessanti anche gli spin off: nelle stesse date di FIAC si tiene, infatti, la settima edizione di “Paris Internationale”. In Avenue Victor Hugo verrà dato spazio a tutta la nuova generazione di artisti emergenti.
Numerose poi le mostre che animeranno la Ville Lumière: al Centre Pompidou troviamo la prima personale francese dell’artista Georgia O’Keeffe; alla Fondation Cartier pour l’art contemporaine Damien Hirst; al Palais du Tokyo Anne Imhof; alla Fondation Louis Vuitton la collezione dei fratelli Morozov, per la prima volta esposta fuori dalla Russia.
Un’offerta completa che può accontentare tutti le tipologie di appassionati d’arte e cultura.




Genovese di nascita, milanese d’adozione, Elisabetta Roncati ha deciso di unire formazione universitaria economica/manageriale e passione per la cultura con un unico obbiettivo: avvicinare le persone all’arte in maniera chiara, facilmente comprensibile e professionale. Interessata ad ogni forma di espressione artistica e culturale, contemporanea e non, ha tre grandi passioni: l’arte tessile, l’arte africana e l’arte islamica.
Consulente in ambito arte, crede fermamente che la cultura abbia il potere di travalicare i confini delle singole nazioni, creando una comunità globale di appassionati e professionisti.
Nel 2018 ha fondato il marchio registrato Art Nomade Milan, con cui si occupa di divulgazione digitale sui principali social media.
Perché, “L’arte è un incidente dal quale non si esce mai illesi” (Leo Longanesi).

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