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Milano Art Week 2021: le luci della cultura tornano a brillare
16/09/2021

Milano Art Week 2021: le luci della cultura tornano a brillare


di Elisabetta Roncati

Apre al pubblico anche miart, la prima fiera d'arte italiana a tornare in presenza

Da anni è uno degli appuntamenti più attesi del calendario artistico milanese e, dopo la pausa del 2020, finalmente la Milano Art Week torna a far parlare di sé dal 13 al 19 settembre. Il palinsesto di inaugurazioni e progetti speciali è ricchissimo e coinvolge le maggiori istituzioni e fondazioni pubbliche e private cittadine, il tutto promosso da miart in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano.
A chiusura della settimana tornerà anche l’Art Night, con aperture straordinarie a cavallo tra sabato e domenica.
Prima di accompagnarvi virtualmente tra gli stand del padiglione 4 di fieramilanocity vi propongo alcuni highlight cittadini: al Museo del Novecento vi aspetta la personale di Anna Maria BorsariDa qualche punto incerto” (a cura di a cura di Giorgio Zanchetti, Iolanda Ratti e Giulia Kimberly Colombo), oltre al conferimento del Premio Acacia a Marinella Senatore; presso Fondazione ICA Milano i progetti “A breeze over the Mediteranean” di Simone Fatta e “Cherefully Optimistic about the future” di Michael Anastassiades; alla Fondazione Adolfo PiniElisabetta Benassi: Lady and Gentlemen”, mentre alla Casa Museo Boschi di StefanoFrottage. Un dispositivo socievole” del duo artistico Premiata Ditta (Anna Stuart Tovini e Vincenzo Chiarandà).
L’arte contemporanea invade anche le sale del Mudec, Museo delle Culture, che al contempo presenta il nuovo allestimento permanente.
Venendo a miart, 142 gallerie attendono gli appassionati del settore.
La manifestazione è appunto la prima in Italia a tornare in presenza per la sua venticinquesima edizione, diretta da Nicola Ricciardi. I partecipanti sono suddivisi in 5 sezioni (Established Contemporary, Established Masters, Emergent, Decades, Generations).
In Established Master spicca Mazzoleni (presente anche nella sezione Established Contemporary con lavori di Andrea Francolino, Rebecca Moccia, David Reimondo, Shigeru Saito e Marinella Senatore), con un percorso espositivo dedicato a maestri nazionali ed internazionali del XX secolo quali Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Lucio Fontana e Hans Hartung.





Grandi classici anche da Dellupi Arte, inserito in Decades. La galleria presenta tele di Pinot Gallizio, Karel Appel, Corneille.
Sono tanti gli operatori che hanno deciso di puntare sugli artisti più pregevoli della propria scuderia per questo ritorno in presenza. Tra questi Galleria Tonelli che vanta nomi del calibro di Guttuso, Fontana, Zorio e Giò Pomodoro, come del resto la svizzera, con sede anche a Milano, Cortesi Gallery che propone opere, tra gli altri, di Bonalumi, Fontana, Dorazio e il già menzionato Zorio. Del resto il maestro piemontese è presente in molti stand, a conferma della crescita di interesse verso le sue opere che si sta riscontrando negli ultimi anni.
Di tutta la manifestazione la sezione forse più interessante è quella degli Established Contemporary.
A partire dalle new entry come Building, che presenta “Il silenzio delle radici”: un’installazione creata appositamente da Remo Salvadori in dialogo con una selezione di importanti tessili antichi, del XV e XVI secolo. provenienti dalla collezione della Galleria Moshe Tabibnia.





Dirimpetto Mimmo Scognamiglio espone tre artisti: Peter Halley, Prudencio Irazàbal e Jason Martin, accomunati dall’utilizzo dello spazio in funzione di luce, colore e materia.
La galleria bergamasca Thomas Brambilla presenta un dialogo tra istanze molto innovative, proponendo artisti impegnati in una ricerca a cavallo tra linguaggio e forma. Raffaella Cortese opta per un’esposizione dedicata a creativi italiani di diverse generazioni: Francesco Arena, Monica Bonvicini, Michael Fliri, Simone Forti, Luisa Lambri, Anna Maria Maiolino e Marcello Maloberti.





Sceglie invece di consacrare il proprio stand al tema della diaspora africana la Galleria Giampaolo Abbondio, con una selezione di opere di Olu Oguibe, Marìa Magdalena Campos-Pons e Binta Diaw. I tre sono accomunati da una sorta di “sradicamento” dalla propria terra di origine, ciascuno per diverse motivazioni di fondo.
Si prosegue poi con la fotografia con la Galleria Gaburro che presenta una monografica di Liu Bolin, il celebre artista cinese che ha fatto del mimetismo la sua cifra stilistica, reduce da un’importante retrospettiva al Mudec non molte stagioni or sono.
Interessante anche la presenza di performance dal vivo, ad esempio presso lo stand di C+N Canepaneri, dove l’artista Harriet Riddell esegue dei ritratti utilizzando una macchina per cucire.
Oltre alle monografiche sono tanti gli operatori che hanno scelto di concentrarsi su due o massimo tre artisti, come la Galleria Fumagalli che presenta opere di Maurizio Nannucci e Thorsten Brinkmann.
La milanese Dep Art punta invece su un trio, mettendo in dialogo le opere di Carlos Cruz-Diez, Alberto Biasi e Wolfram Ullrich, tutti fondamentali per lo sviluppo dell'arte ottica e cinetica.





Rimanendo a Milano Viasaterna propone gli artisti emergenti Federico Clavarino (Torino, 1984) e Tami Izko (Cochabamba, Bolivia, 1984), il primo rappresentato da una serie di opere fotografiche, il secondo da sculture in gres e porcellana.
Prima di passare alla sezione Generations, vale la pena menzionare anche lo stand di Galleria Continua che offre uno sguardo d’insieme sugli artisti che più caratterizzano il proprio parterre ormai dislocato su ben sette sedi.
In Generations la Kromya Art Gallery intitola il percorso “Assoluto Naturale”, con opere di Flavio Paolucci e Giovanni Frangi.
Dopo questo breve tour, che voto dare all’intera esposizione?
Considerando il difficile periodo che abbiamo appena attraversato e l’apertura al grande pubblico da domani, meglio non sbilanciarsi ancora.
Vi aspetto dunque tutti in fiera.




Genovese di nascita, milanese d’adozione, Elisabetta Roncati ha deciso di unire formazione universitaria economica/manageriale e passione per la cultura con un unico obbiettivo: avvicinare le persone all’arte in maniera chiara, facilmente comprensibile e professionale. Interessata ad ogni forma di espressione artistica e culturale, contemporanea e non, ha tre grandi passioni: l’arte tessile, l’arte africana e l’arte islamica.
Consulente in ambito arte, crede fermamente che la cultura abbia il potere di travalicare i confini delle singole nazioni, creando una comunità globale di appassionati e professionisti.
Nel 2018 ha fondato il marchio registrato Art Nomade Milan, con cui si occupa di divulgazione digitale sui principali social media.
Perché, “L’arte è un incidente dal quale non si esce mai illesi” (Leo Longanesi).

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