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Bentornate…fiere d’arte in presenza!
05/05/2021

Bentornate…fiere d’arte in presenza!


di Elisabetta Roncati

Dal 5 al 9 Maggio va in scena Frieze NY, prima mostra mercato visitabile fisicamente nella Grande Mela da Marzo 2020

Ebbene sì: le ultime fiere erano state The Armory Show ed ancor prima Fireze LA nel lontano Febbraio 2020. Poi la pandemia aveva stretto la morsa e la tappa newyorkese di Frieze era saltata.
Oggi, complice la campagna vaccinale a buon punto, si riparte, ovviamente con qualche modifica rispetto alle prassi consuete.
In gennaio avevano confermato la partecipazione all’appuntamento di NY 2021 66 gallerie, poi ridottesi a 44. Numeri comunque ben lontani dalla media dei 190 espositori presenti pre Covid-19.

I 22 standisti che hanno rinunciato provenivano quasi tutti da fuori USA come, ad esempio, le gallerie brasiliane Fortes D’Aloia & Gabriel e Galeria Vermelho. La motivazione è stata la situazione sanitaria nel loro paese d’origine. Gli organizzatori della kermesse newyorkese ed in particolare Rebecca Ann Siegel, direttrice del comparto americano del brand fieristico globale, sono subito corsi ai ripari. Sono 17 le new entry che vedremo in questa edizione, con sedi aperte al pubblico soprattutto a New York e zone limitrofe.
Dunque attori locali, nonostante i grandi colossi internazionali come MDC o Gagosian non abbiamo dato forfait.

Altro cambiamento riguarda la location dell’esposizione: si è abbandonato l’iconico tendone a Randall’s Island optando per The Shed, sede dell’istituzione culturale no profit in Manhattan's Hudson Yards. La decisione è stata presa per garantire un maggior distanziamento sociale.
Gli accessi dei visitatori sono schedulati di 15 minuti in 15 minuti e ogni persona deve presentare all’ingresso un certificato di vaccinazione o test COVID-19 negativo. Indossare la mascherina è obbligatorio, così come la misurazione della temperatura. La capienza massima è di 850 individui contemporaneamente, inclusi i membri dello staff fieristico.
Elementi importanti che potrebbero essere spunti utili da seguire anche per i numerosi eventi italiani che si occupano di mercato e che dovrebbero riaprire i battenti nei prossimi mesi.





Nonostante queste necessarie regolamentazioni, la direzione dell’ente ha dichiarato sold out tutte le possibilità d’ingresso acquistabili online, seppur il prezzo per accedere sia medio alto (da $ 265,00 per i giorni di preview fino ad arrivare agli 80,00-90,00 $ per la general admission). È stata così istituita una lista d’attesa.

La visita in presenza non sarà però l’unica modalità di fruizione possibile.
Ad affiancare la struttura fisica è stata creata anche una versione digitale: una canonica Viewing Room che resterà visibile online fino al 14 maggio.

Ricchissimo anche il programma di talk e progetti speciali fruibili nella doppia modalità.

Ma quali sono gli highlights di Frieze NY 2021?

Innanzitutto non vi è un vero e proprio tema che connatura la mostra mercato. È però interessante notare come più di 50 gallerie rendono omaggio, con il loro allestimento o con alcune opere esposte, al “Vision & Justice Project”. Un'iniziativa istituita dalla docente di Harvard Sarah Lewis per “espandere l'alfabetizzazione visiva ed esplorare la connessione tra razza, cittadinanza e creazione di immagini". Si toccano così temi cari alla cronaca quotidiana statunitense.

Torna inoltre la popolare sezione “Frame”, curata quest'anno dalle galleriste Olivia Barrett (Chatêau Shatto, Los Angeles) e Sophie Mörner (Company Gallery, New York), che ha l’obbiettivo di mettere in luce le gallerie emergenti istituite da meno di 10 anni.

Altre interessanti anticipazioni riguardano gli artisti esposti: la Lisson Gallery punta su Daniel Buren; David Zwirner espone opere di Dana Schutz e la Marian Goodman Gallery con i nuovi lavori di Annette Messager.

In quanto a partecipazione di operatori italiani ne annoveriamo solo due: la milanese Clima che propone Dana Lok, mentre Massimo De Carlo presenta ben 44 artisti tra cui Diego Perrone, Yan Pei-Ming, Maurizio Cattelan, Matt Mullican, Sol LeWitt, Urs Fischer, Gianfranco Barucchello, Rudolf Stingel, Paola Pivi.

Cominciano dunque ad intravedersi segnali di ripresa nell’orizzonte dell’arte: speriamo possano contagiare positivamente anche il panorama fieristico della nostra penisola.




Genovese di nascita, milanese d’adozione, Elisabetta Roncati ha deciso di unire formazione universitaria economica/manageriale e passione per la cultura con un unico obbiettivo: avvicinare le persone all’arte in maniera chiara, facilmente comprensibile e professionale. Interessata ad ogni forma di espressione artistica e culturale, contemporanea e non, ha tre grandi passioni: l’arte tessile, l’arte africana e l’arte islamica.
Consulente in ambito arte, crede fermamente che la cultura abbia il potere di travalicare i confini delle singole nazioni, creando una comunità globale di appassionati e professionisti.
Nel 2018 ha fondato il marchio registrato Art Nomade Milan, con cui si occupa di divulgazione digitale sui principali social media.
Perché, “L’arte è un incidente dal quale non si esce mai illesi” (Leo Longanesi).

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