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Going, going…gone: aste e mercato a Dicembre 2020
23/12/2020

Going, going…gone: aste e mercato a Dicembre 2020


di Elisabetta Roncati

L’anno volge al termine e nonostante la pandemia il settore sembra aver tenuto, reinventandosi grazie all’online. Artsail ha analizzato l’ultimo mese di incanti per voi


Alcune gallerie hanno chiuso i battenti, le fiere in presenza sono state praticamente eliminate, certe realtà dell’ambito hanno praticato cospicui tagli al personale: eppure i risultati delle vendite in asta si sono rivelati più rassicuranti delle nefaste prospettive di marzo ed aprile 2020.
Il settore economico legato all’arte pare abbia resistito, certamente non senza difficoltà: l’“ancora di salvezza” degli operatori è stata la diversificazione. Delle modalità di vendita (uso massivo delle “online” e “privatesale) e dei beni proposti (massiccio incremento dei cosiddetti “collectibles” in primis, dai gioielli agli alcolici, dalle sneakers al design).

Ma anche alcune “blue chip” sono comparse in asta, accanto a lotti più affordable, facendo registrare notevoli risultati.

Entrando più nello specifico, partiamo dalla Contemporary Art|Milan di Sotheby’s, che assieme all’altra major Christie’s ha deciso, ad inizio emergenza sanitaria, di rivedere i calendari delle proposte focalizzate sul made in Italy.
Nella sette giorni di vendita (20/27 novembre) sono stati numerosi i collezionisti italiani ed internazionali ad effettuare acquisti, con un tasso di venduto in lotti dell’83.5%, per un totale di 7.828.760 €.

I top lot quali l’opera del 1946 “Natura Morta” di Giorgio Morandi e “Interno Metafisico con Officina”, 1951, di De Chirico non hanno deluso le aspettative (aggiudicati rispettivamente per € 823.000 e € 351.300).



Passiamo poi alla terza casa d’aste per fatturato di vendita di arte contemporanea, secondo i dati 2017/8, ovvero Phillips, che termina questo nefasto 2020 con il botto. La 20th Century & Contemporary Art Evening Sale del 7 dicembre si è conclusa con un risultato al di sopra delle aspettative: 134.6 milioni di $, salito a 162.4 con la day sale. Sono state quattro le aggiudicazioni sorprendenti: “The Bathers” di Amy Sherald (battuto a 4.265.000 $, 30 volte la stima); “Veil” di Titus Kaphar (365.400 $); “Before Night Falls” di Matthew Wong (1.252.100); “Nichols Canyon” di David Hockney (41.067.500 $, record per un paesaggio dell’artista).



Torniamo di nuovo da Sotheby’s per dedicarci, questa volta, ad un settore artistico ancora non trattato in maniera continuativa da tutti i player: la fotografia.

“A Grand Vision: The David H. Arrington Collection of Ansel Adams Masterworks”, vendita della raccolta più completa e importante di fotografie di Ansel, si è conclusa il 14 dicembre con un totale di 6.4 milioni di $ ed un tasso di venduto in lotti del 94%.



E le case d’asta made in Italy come hanno performato in questo mese?

Il Ponte, in occasione dell’Asta di Arte Moderna e Contemporanea del 16 dicembre, è riuscita ad aggiudicare ben il 95% dei lotti, per un totale di 5.2 milioni di €. Curioso rilevare come gli offerenti fossero connessi da ben 50 nazioni che spaziavano dal Canada alla Russia, dal Brasile alla Cina. Circa il 70% di loro erano nuovi clienti.
Superficie bianca n. 1”, 1967, di Enrico Castellani è passata di mano per € 387.500, “Angoisse” di Karel Appel, 1960, per € 287.500, mentre un “Senza titolo (Yellow splashes)” di Sam Francis,1956, è stato aggiudicato per € 212.500.

Ottime performance anche per le opere di Renato Guttuso e Alighiero Boetti.

Quindi, a conti fatti, il mercato dell’arte ha retto allo tsunami economico causato dal COVID-19.

L’emergenza sanitaria però non è ancora terminata: ci attende un primo semestre 2021 privo, ancora una volta, di molti grandi appuntamenti fieristici in presenza.

Quali altri “assi” caleranno dalle maniche le case di vendita?
L’online fungerà ancora da panacea per “tutti i mali”?

Ai posteri l’ardua sentenza.




Genovese di nascita, milanese d’adozione, Elisabetta Roncati ha deciso di unire formazione universitaria economica/manageriale e passione per la cultura con un unico obbiettivo: avvicinare le persone all’arte in maniera chiara, facilmente comprensibile e professionale. Interessata ad ogni forma di espressione artistica e culturale, contemporanea e non, ha tre grandi passioni: l’arte tessile, l’arte africana e l’arte islamica.
Consulente in ambito arte, crede fermamente che la cultura abbia il potere di travalicare i confini delle singole nazioni, creando una comunità globale di appassionati e professionisti.
Nel 2018 ha fondato il marchio registrato Art Nomade Milan, con cui si occupa di divulgazione digitale sui principali social media.
Perché, “L’arte è un incidente dal quale non si esce mai illesi” (Leo Longanesi).

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